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La Storia di Torrice

Indice

Torrice nella storia. I mille anni del paese delle torri

Le origini di Torrice precedono l’anno Mille. La popolazione che abitava questo luogo bagnato da ruscelli, si rifugiò sulla collina costruendo un castello che divenne una roccaforte di difesa della Diocesi di Veroli. La cittadella fortificata fu travolta dalle guerre di potere medievali. Il nome di Torrice deriva dalla presenza di quattro torri. Dai Signori feudali al Comune, il passaggio fu turbolento. Nel ‘500 la stesura in lingua volgare degli Statuti. Per un periodo fu francese e nell’Ottocento espresse uno dei protagonisti della Carboneria. Durante la seconda guerra mondiale, fu scenario di una cruenta battaglia e il bambino soldato fece commuovere il mondo. Dalla via Latina di epoca romana all’attuale Casilina, Torrice è da sempre un centro strategico di comunicazione.

Le origini: la via Latina, il castello e il borgo

Torrice è nata prima del X secolo, nella decadenza dell’Impero Romano. Si presume fosse un nucleo di popolazione libera che svolgeva lavori agricoli e che in caso di attacchi esterni si rifugiava nel castellum. La nascita dell’insediamento ha origini alto medievali anche se si parla di ritrovamenti romani, forse qualche villa rustica. Sotto il colle chiamato Turrice, cita un documento in lingua latina, prosegue un’antica strada. E’ la via Latina il cui tracciato nel tratto torriciano è probabilmente coincidente con l’attuale via Casilina. Il documento più antico risale al 959 dopo Cristo. Torrice ricadeva nella giurisdizione della diocesi di Veroli che aveva vasti possedimenti. Con questa “Carta” il vescovo Giovanni concede il lago e le terre di Maniano, attualmente nel territorio di Frosinone, per tre generazioni al verolano Roffredo, riconosciuto dal Papa Conte della provincia di Campagna e Marittima, divisione amministrativa dello Stato Pontificio per secoli. Cita anche Castrum Turricis ad indicare il castello di Torrice che aveva funzioni difensive delle terre del vescovato. Roffredo II Caetani era il padre del futuro papa Bonifacio VIII.

Durante i secoli si formano attorno al castello prima il borgo e poi il paese, con la cinta muraria e tre o quattro porte. Le mura, in seguito ampliate, cingevano il castello con il campanile, la chiesa di San Lorenzo, il palazzo Comunale che in origine era il mulino.  

foto storiche di torrice

Le guerre del Medioevo e gli Statuti del 1500 – parole 324

Nel corso del Medioevo, Torrice era sottoposta al controllo politico del vescovo di Veroli che poteva contare su fedeli milites, ovvero soldati. Divennero condomini con l’assegnazione delle terre. Nel sistema feudale, durato secoli, i Signori riscuotevano le decime. Anche Torrice non fu immune dalle lotte di potere del Sacro Romano Impero.  La cittadella fortificata fu più volte attaccata. Nel 1129 Torrice fu incendiata dalle truppe di papa Onorio II.  Nel 1165 subì un saccheggio durante le guerre di Federico I Imperatore. Il castello nel 1198 venne occupato dalle forze di Enrico VI figlio di Federico I Barbarossa e padre di Federico II. Uno dei più cruenti fu quello di Diopoldo, generale tedesco che arrivò con un esercito nel 1198.

Nel 1367, anche Torrice prese parte insieme ad altre città al memorabile assalto della Rocca di Ferentino, in cui risiedeva il Rettore. Insurrezione dovuta alla maggiore rigidità della Chiesa con le Costituzioni egidiane emanate dal cardinale Egidio Albornoz. Assegnata ai Signori de Ceccano, Torrice tornò al vescovo verolano e per questi motivi venne attaccata e occupata da Onorato Caetani nel 1399 durante lo scisma d’Occidente. Durante il dominio dei Caetani, a Torrice venne costruita una fortezza vera e propria. Passò a Ladislao di Durazzo re di Napoli che aveva liberato la Provincia di Campagna e Marittima dalla soggezione dei Caetani. I torriciani ripresero poi il controllo della fortezza: la distrussero e uccisero il capitano.

Tra il ‘400 e il ‘500 a Torrice si alternarono diversi domini nobiliari, quello del cardinale Francesco Mendoza portò l’influenza spagnola sul castello.

Epocale fu l’adozione degli Statuti con cui i Comuni ambiscono a divincolarsi dall’autorità papale o imperiale. Nel 1558 anche gli Statuti di Torrice risalenti al 1397 al pari di altri comuni, vennero aggiornati e tradotti dal latino all’italiano volgare: dopo guerre e rovine occorreva un ordine sociale. Nel Seicento si tentò di far fronte ai gravi problemi economici con il disboscamento per far posto ad allevamenti e agricoltura.

Nel Settecento nuove chiese e palazzi. Poi la Carboneria e il divario socialeparole 325

Nel Settecento la ripresa economica è testimoniata dalla riedificazione di abitazioni e palazzi e dalla ristrutturazione delle chiese secondo lo stile barocco con una fioritura di opere d’arte arrivate fino ai nostri giorni. Anche a Torrice si ebbero problemi con i briganti, fomentati dal carattere irruento de degli abitanti. Qualche torriciano partecipò alle ribellioni antigiacobine e finì condannato al patibolo. Per otto anni circa fece parte dell’Impero francese di Napoleone Bonaparte che sottomise i poteri di Papa VII, isolato e trasferito ad Avignone, e invase il Regno di Napoli. Torrice fu annessa all’impero francese nel 1808 e doveva sottostare ai relativi editti e leggi. I cittadini erano sudditi dell’imperatore, sui documenti c’era scritto Impero francese e molti termini ufficiali erano scritti in francese come budget.

Il 5 maggio 1821 Napoleone morì a Sant’Elena. Sulla ventata di principi arrivati in Italia dal regno dei Bonaparte, negli anni precedenti nacque la Carboneria in lotta per gli ideali democratici, liberali e per una costituzione. Torrice  espresse un personaggio eminente dei moti carbonari, il Gran Maestro Nicola Fabrizi che venne condannato a morte nel 1822 ma la pena venne commutata in carcere duro a vita.

Nell’Ottocento si assistette ad un divario sociale con poche famiglie benestanti e un grandissimo numero di famiglie contadine e nullatenenti. Anche l’ospedale era di modeste possibilità e via erano ricoverate soprattutto persone povere e pellegrini.

Per aver moneta disponibile, si ricorreva a prestiti. Una situazione che alimentava l’usura che spinse Pio IX ad incentivare i Monti di Pietà. A Torrice fu aperto dal signor Gaetano Zangrilli ed altri con la direzione del Marchese Paolo Antonio Manni il “Monte di Prestanza Agricola” che si trasformò poi in “Cassa Rurale di Torrice”. Per la fornitura gratuita di semenze agli agricoltori indigenti, c’era il Monte Frumentario. E’ il 1817 quando viene proposta la costruzione del cimitero di Torrice.

Le cariche pubbliche erano elettive. C’era un’unica lista compilata dal Comune e rinnovata ogni tre anni. I requisiti di candidabilità erano il censo, la residenza stabile e le tasse regolarmente pagate.

foto storiche di torrice

Novecento: le prime autolinee, la guerra sotto casa e l’industria

Anche Torrice venne travolta dal devastante terremoto del 1915 che arrecò ingenti danni alla cittadina, tanto da costringere molti cittadini a emigrare. Anche grazie ai suoi collegamenti, è stato uno dei primi paesi della provincia di Frosinone ad avere un servizio di autolinee. Nel 1923 Ermete Manni ebbe la concessione per servire molti paesi. Il 30 maggio del 1944 fu scenario di una battaglia  tra carri armati canadesi e tedeschi in ritiro a Frosinone. Avvenne sulla Casilina, in località Sant’Antonio e provocò decine di morti e mezzi distrutti. La battaglia è ricordata come Torrice Crossroad. All’economia agricola su base familiare, Torrice affiancò anche un’area a vocazione industriale e commerciale dislocata lungo la via Casilina. I mestieri divennero impiegatizi o professionali. Numerosi gli operai nelle fabbriche dislocate in zona o nella vasta area industriale frusinate.

Il paese oggi conserva il borgo, chiese magnifiche e ricche di opere artistiche, caratteristica la torre civica con l’orologio. Sono rievocate tradizioni. E molto attiva è la vita politica e associativa con una biblioteca.

Gino, la straordinaria storia del bambino soldato – parole 226

Tra le storie più straordinarie avvenute a Torrice, sicuramente occupa un posto di rilievo quella di Gino il bambino di 4 anni adottato dai militari canadesi che si trovavano in località Sant’Antonio e che ha scoperto la sua identità soltanto dopo 68 anni.  Era il giungo 1944, l’esercito alleato era impegnato in uno scontro con i tedeschi. Il bimbo venne trovato sporco, affamato e con qualche straccio addosso. I soldati canadesi si presero cura di lui, ma non riuscirono a trovare la sua famiglia. Era orfano di padre e la madre era impazzita. Lo adottarono, gli diedero un uniforme a sua misura e gli assegnarono anche dei compiti. Giunti a Ravenna, lo affidarono ad una famiglia del posto. Gino Farnetti, il cognome che acquisì, divenne un ingegnere, creò una famiglia e lavorò nelle raffinerie di petrolio straniere e italiane.

Il gruppo di ricerca sulla seconda guerra mondiale, Wartime Friends, scoprì che la montagna nella foto di Gino con i soldati era un rilievo della Ciociaria. Le ricerche portarono a Torrice, alla vera famiglia di Gino e al suo cognome all’anagrafe di Torrice, Bragaglia. Fu un susseguirsi di scoperte ed eventi: i fratelli, la cittadinanza onoraria, la commemorazione di quei fatti, un film e un libro nel quale si ringrazia anche il gruppo di ricercatori di Frosinone: Gianni Blasi, Maurizio Federico, Costantino Jadecola e Paolo Maria Sbarbada.

FONTI

“Storia di Torrice” di Giuseppe Sperduti – Torrice 1999

“Historia Verulana” di Vittorio Giovardi

Carta archeologica medievale Frosinone – Quaderni di Archeologia medievale VIII di Sabrina Pietrobono (Edizioni all’Insegna del Giglio – Firenze 2006)

Annales Ceccanenses o Cronaca di Fossanova XIII secolo a.C.

“Storia di Torrice gli Statuti” di Marco Ranalli e Paolo Nobili – Associazione Pro Loco “Guido Marini” 1986

“Le carte dell’archivio capitolare di Veroli” di Camillo Scaccia Scarafoni – 1960

“Torrice ieri e oggi” Guida alla mostra fotografica antologica a cura di Marco Ranalli e Paolo Emilio Tosti (Torrice 26 marzo 1988 – Aula Magna Scuola Media) – Associazione Pro Loco “Guido Marini”

“Il Seicento a Torrice nelle carte dell’Archivio di Stato di Roma” di Giuseppe Sperduti. Relazione contenuta in “Torrice dall’epoca del Cardinal Mendoza a quella dell’abate Galiani (secc. XVII-XVIII) – Atti del convegno tenutosi il 21 maggio 1988 – Terzo convegno di studi storici torriciani – Comune di Torrice Editore 1989.

“Vicende dell’Archivio Notarile di Torrice nei secoli XVII-XVIII” di Carlo Cristofanilli. Relazione contenuta in “Torrice dall’epoca del Cardinal Mendoza a quella dell’abate Galiani (secc. XVII-XVIII) – Atti del convegno tenutosi il 21 maggio 1988 – Terzo convegno di studi storici torriciani – Comune di Torrice Editore 1989.

“Richiesta di revisione del Catasto Piano del 1781 a Torrice” di Benedetto Catracchia. Relazione contenuta in “Torrice dall’epoca del Cardinal Mendoza a quella dell’abate Galiani (secc. XVII-XVIII) – Atti del convegno tenutosi il 21 maggio 1988 – Terzo convegno di studi storici torriciani – Comune di Torrice Editore 1989.

“Torrice dal 1800 al 1805” di Umberto Caperna – Convegno di studi torriciani “La discesa dei francesi a Torrice dalla Repubblica Romana” tenutosi a Torrice il 10 agosto1995 – Comune di Torrice Editore 1996.

“Torrice durante il periodo napoleonico” di Umberto Caperna. Relazione contenuta in “Torrice dall’epoca del Cardinal Mendoza a quella dell’abate Galiani (secc. XVII-XVIII) – Atti del convegno tenutosi il 21 maggio 1988 – Terzo convegno di studi storici torriciani – Comune di Torrice Editore 1989.

“Nicola Fabrizi: profilo di un rivoluzionario di casa nostra (Torriciano DOC)” relazione di Americo Tiberi nell’ambito della pubblicazione “L’Ottocento a Torrice e dintorni” Convegno di studi torriciani  tenutosi a Torrice il 18 giugno 1994 – Comune di Torrice Editore

“Il carbonaro Nicola Fabrizi di Torrice” relazione di Giuseppe Sperduti in “Torrice. Il carbonaro Nicola Fabrizi di Torrice e personaggi ciociari dell’Ottocento” – Atti del V Convegno di studi storici torriciani il 16 giugno 1990 – Comune di Torrice Editore 1991

Pubblicazione del Comune di Torrice “Torrice. storia, cultura e tradizioni”

“Il bambino in divisa” a cura del gruppo di ricerca Wartime Friends – Pubblicazione del 2014

SI RINGRAZIANO

L’Archivio di Stato di Frosinone, la Biblioteca comunale di Frosinone “Norberto Turriziani”, la Biblioteca provinciale di Frosinone “Alberto Bragaglia”, la Biblioteca Giralibro di Torrice, l’Archivio Storico della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, l’ISALM – Istituto di Storia e Arte del Lazio Meridionale, il Museo Archeologico del Comune di Frosinone, il professor Umberto Caperna.